Per vendere pensi basti l’atto di successione? Non è così.
Hai ereditato un immobile e adesso hai deciso di venderlo. Pensi che sia sufficiente effettuare l’atto di successione, ma non è così.
Quando erediti un immobile, insieme alla successione che viene fatta esclusivamente ai fini fiscali devi fare quella che si chiama “accettazione di eredità”.
Per diventare erede occorre infatti che il chiamato alla successione dichiari di voler accettare la casa in questione. E come si fa? In due modi:
Accettazione tacita dell’eredità;
Accettazione espressa dell’eredità.
ACCETTAZIONE TACITA DELL’EREDITÀ
Per vendere liberamente l’immobile che hai ereditato, in fase di atto di vendita dovrai semplicemente dichiarare di essere erede. Questa procedura è da effettuarsi entro 10 anni dall’apertura della pratica di successione, ed inoltre è quella che costa meno.
Potrai usare questa dichiarazione per tutti gli immobili trascritti nella stessa conservatoria dei registri immobiliari (lo so che può sembrarti troppo “tecnica” come cosa, ma spiegarla diversamente non è possibile).
ACCETTAZIONE ESPRESSA DELL’EREDITÀ
L’accettazione espressa è da effettuarsi dal Notaio con atto pubblico o scrittura privata. È un vero e proprio atto e ha un costo sicuramente maggiore rispetto all’accettazione tacita di eredità.
L’accettazione espressa può essere pura e semplice, oppure con beneficio d’inventario. All’accettazione con beneficio di inventario si ricorre solitamente quando i debiti sono superiori ai crediti: con essa l’erede, onde evitare di rispondere dei debiti del defunto anche con il proprio patrimonio, mette una sorta di barriera tra i propri beni e quelli ereditati, per cui i creditori potranno pignorare solo questi ultimi.
In sintesi, se decidi di vendere un immobile ereditato, ricordati che a parte il costo della successione dovrai tenere conto di quello dell’accettazione di eredità. In caso contrario non ti sarà possibile procedere con la vendita della casa!
Finalmente è arrivato il momento di cambiare casa.
Ma ci sono degli errori che i venditori non devono commettere.
Spesso si pensa che le cose alle quali fare attenzione siano la planimetria, l’atto di provenienza, le spese condominiali, cose sicuramente importanti, ma in realtà se vuoi vendere bene e in fretta, le cose alle quali porre particolare attenzione sono cose semplici e che al primo impatto fanno la differenza.
Leggi fino in fondo così da scoprire quali errori non devono commettere i venditori:
Lasciare macchie di umidità in vista: una vecchia perdita, una macchia sulla parete fatta chissà in quale modo, sono tutte cose che non devono esserci quando mettete in vendita la casa; l’acquirente non conosce la provenienza di quella macchia e ti garantisco che possono iniziare i pensieri più disparati!
Tapparelle rotte o incastrate: immagina di essere l’acquirente, di entrare nella camera e di voler vedere la vista; ti avvicini alla tapparella, cerchi di tirarla su, ma niente! Non è sicuramente un ottimo biglietto da visita.
Lasciare il vostro cane in casa durante gli appuntamenti. Anch’io ho il mio piccolo amico in casa, ma ahimè non piacciono a tutti e ci sono anche persone allergiche. Aggiungo un’altra cosa: se il tuo cane è come il mio, si potrebbe emozionare ogni qual volta che una persona entra in casa (descrivere come fa penso non serva, considera che è un maschietto……) ed immagina che imbarazzo!
Luci e lampadine: immagina un giorno di autunno o inverno, entra l’acquirente in casa e la metà delle luci è fulminata oppure una luce calda e una fredda.
Ordine! Non puoi pensare di lasciare tutto disordinato, con mille foto appese e centinaia di calamite sul frigo. Devi cercare di lasciare la casa nella maniera più neutra possibile.
Ricordati che non c’è una seconda possibilità di fare una buona prima impressione.
Gli errori che i venditori non devono commettere sono diversi, ma questi sono i principali.
Se fare da solo ti spaventa o non ti senti in grado ti rimando al mio articolo su come scegliere il giusto agente immobiliare.
Cosa comporta effettuare o ricevere una donazione di immobile? Ecco una mini-guida sull’argomento.
Spesso si sente parlare di immobili donati e capita di fantasticare sulle possibilità di ricevere in dono una casa. Ma che cos’è una donazione? Quando si parla di donazione si parla di uno dei contratti grazie ai quali si diventa proprietari di un immobile.
COSA SUCCEDE DURANTE UNA DONAZIONE DI IMMOBILE?
Il soggetto A (donante) dona al soggetto B (donatario) un immobile tramite un atto notarile, e fin qui tutto bene. Qual è il problema della donazione? Il problema è che in Italia è un atto soggetto a revocazione, può essere cioè annullato.
Da chi può essere revocata? Da chiunque pretenda qualcosa dal soggetto A (donante): figli, creditori o dallo stesso donante in caso il donatario abbia commesso gravi atti nei suoi confronti o del suo patrimonio.Quando si parla di figli, il problema è anche più accentuato. Questo perché la legge tutela tutti i figli, anche quelli illegittimi e cioè avuti al di fuori del matrimonio. In questo caso il figlio illegittimo potrebbe richiedere a tutela della sua quota di eredità un’azione di riduzione e così rientrare del capitale di sua spettanza.
CHE COSA COMPORTA L’ACQUISTO DI UN IMMOBILE DA PROVENIENZA DONATIVA?
Comprare una casa che è stata donata in precedenza comporta diversi aspetti:
che la donazione è un atto a rischio in quanto impugnabile per vent’anni dalla trascrizione della donazione o per dieci anni dalla morte del donante;
che qualsiasi banca farà difficoltà a dare un mutuo se questa è la provenienza in quanto è un atto a rischio.
COME CI SI PUÒ TUTELARE?
Per difendersi da tutti questi aspetti, si possono fare principalmente due cose:
Se il soggetto A (donante) è ancora in vita, si può richiedere l’annullamento della donazione per mutuo consenso facendo un altro atto con lo stesso procedimento dell’atto di donazione;
Stipulare una delle numerose assicurazioni che tutelano gli acquisti, scegliendo una clausola specifica che riguardi la precedente donazione dell’immobile, per un acquisto decisamente più sereno.
In sintesi, se si vuole comprare una casa e la provenienza è una donazione, facciamo attenzione a chi ha donato e quanto tempo è passato dalla donazione.
Hai
intenzione di vendere casa o lo stai già facendo?
In
un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, viene naturale porsi una
domanda: come vendere casa durante il coronavirus?
Questa
pandemia ha travolto tutto e tutti, compreso me che faccio questo lavoro da
quasi 16 anni. Mi sono posto anch’io la stessa domanda e, preoccupato di
fornire un servizio in totale sicurezza per venditore e acquirente, ho dovuto
necessariamente studiare un sistema per vendere la tua casa durante il
coronavirus.
Ecco quindi, punto per punto, quello che farò per rispondere alla tua domanda su come vendere la tua casa durante il coronavirus:
Nuove operazioni di marketing con super pre-qualifica acquirente;
Sistema “vendita sicura”.
Come vendere casa durante il coronavirus in sicurezza
Valutazione professionale:
Se vuoi curiosare nel mio sito troverai un link che parla proprio di come svolgo una valutazione professionale di un immobile; ma in questa straordinaria situazione ho deciso di modificare il mio sistema, mettendo al centro LA SICUREZZA. I contatti umani saranno ridotti al minimo per tutelare te e la tua famiglia.
Prima di visionare personalmente la casa,
cosa che farò solo come ultima cosa, mi sincererò delle tue reali esigenze: hai
necessità di venderla? Vuoi una casa più grande? Più piccola? Stai affrontando
una separazione? La casa era di un tuo parente e la vuoi vendere?
Via email mi manderai i documenti
dell’immobile così che io abbia la possibilità preventiva di verificare il
tutto: con una semplice video-call oppure telefonicamente ti porrò delle
domande, per conoscerti e per capire come poterti aiutare e darti una prima
idea sul valore dell’immobile.
In ultima battuta verrò a casa tua (con mascherina e guanti) per ribadire quello che ci siamo già detti telefonicamente e per confermare la prima valutazione una volta visto personalmente l’immobile.
Una
reale e professionale valutazione, infatti, non può essere fatta senza la
visione della casa. Ricordalo sempre.
Nuove operazioni di marketing
Se
mi segui, sai quanto tempo e denaro investo per vendere una casa. Diversi
infatti sono i professionisti dai quali mi faccio affiancare: dal fotografo
professionista, alla home stager; utilizzo inoltre i social con campagne
sponsorizzate (per visionare la mia pagina facebook clicca qui e dai un’occhiata alle recensioni).
Oggi
non basta più. Aggiungerò ulteriori servizi: Realisti.co permetterà ai potenziali acquirenti di
effettuare una visita virtuale della casa e farò anche un video professionale con
una spiegazione attenta ed esaustiva della tua casa.
Ogni
appuntamento non dico che dovrà essere un acquirente che sicuramente comprerà
ma quasi.
Sistema vendita sicura
Come
vendere una casa durante il coronavirus? Quale strumento può essere efficace ma
soprattutto sicuro?
Uno
dei sistemi di vendita che ho sempre sfruttato per vendere ottenendo il massimo
nel minor tempo è l’OPEN HOUSE. Se non sai cos’è te lo spiego brevemente: è un
evento aperto della durata di 2/3 ore durante le quali vengono concentrati
tutti gli appuntamenti creando una “competizione” tra gli acquirenti.
Particolarità del sistema: non devi prendere appuntamento, ma basta che ti
presenti durante l’evento. Oggi però capisci non è realmente possibile farlo in
questo modo. Te la vedi la gente che aspetta sotto casa tutta insieme senza
alcun ordine? Io no…..
Allora come fare per sfruttare questo strepitoso sistema, visto che ad oggi risulta impossibile? Ho studiato un open house ad hoc per vendere casa durante il coronavirus. Funziona così: preparo tutto il marketing necessario e metto in pubblicità l’immobile. Creo l’evento, specificando che si potrà visitare l’abitazione solo prendendo appuntamento e a tutti gli acquirenti verranno offerti guanti e calzari. A loro viene chiesto di venire con la loro mascherina per accedere in casa.
A
casa tua potrà entrare solo chi rispetta queste tre semplici regole:
Prendere appuntamento e presentarsi in orario;
Indossare mascherina protettiva propria
Indossare calzari e guanti forniti da me.
Finito l’open house farò eseguire da una ditta specializzata una sanificazione dell’appartamento con sistema ozono per permettere al venditore di rientrare tranquillamente in casa.
Con
la salute non si scherza!
Ammetto
che l’investimento sarà importante ma, a mio parere, non esiste un altro modo
per fare bene il mio lavoro in questo momento.
Ci
saranno sempre persone che vorranno vendere casa e persone che vorranno comprarla
ed il mio obiettivo è farle incontrare. Anche oggi.
Comprare casa è un passo importante e si spera, che
affidandosi ad un’agenzia immobiliare, tutto vada per il meglio. La realtà dei
fatti però non è così: la responsabilità dell’agenzia immobiliare o del
consulente immobiliare ha dei limiti.
Nell’immaginario collettivo si pensa che tutto ciò che è
riferito al pianeta casa, rientri nelle responsabilità dell’agenzia immobiliare:
dalla regolarità della planimetria, al saldo del pagamento delle spese
condominiali, al controllo che non esistano ipoteche sull’immobile. Ma sarà
davvero così?
In questo articolo cercherò di fare un pochino di chiarezza
e di sfatare alcuni luoghi comuni. Si parlerà un pò di legge……quindi per le
conclusioni vi consiglio di leggere tutto fin in fondo.
QUALI RESPONSABILITÀ HA L’AGENZIA IMMOBILIARE
Chiariamo un primo aspetto: chi è il mediatore?
L’articolo 1754cc
parla chiaro: il mediatore è colui che mette in relazione due o più parti per
la conclusione di un affare, senza essere collegato ad alcuna di essa da
rapporti di collaborazione, dipendenza o rappresentanza.
Va da sé che qui si parla della figura del mediatore e di
quello che fa: mette in relazione più parti per concludere un affare.
Andiamo avanti.
L’art. 1759cc
ci parla invece delle responsabilità del mediatore:
Il mediatore deve comunicare alle parti le circostanze a lui
note, relative alla valutazione e alla sicurezza dell’affare, che possono
influire sulla conclusione di esso.
“il mediatore ha l’obbligo di comunicare alle
parti le circostanze a lui note”. Questo significa che, se non vi è patto o
disposizione in contrario, egli non ha alcun obbligo di fare indagini per
assicurare reciprocamente le parti circa il buon fine dell’affare, ma di
segnalare quello che gli è stato riferito.
In questi due articoli si identifica il mediatore in
generale.
La Legge 39/1989
parla nello specifico dell’agente di affari in mediazione (comunemente chiamato
agente immobiliare). In questo articolo, l’elemento a cui fare attenzione, è
uno dei fondamentali requisiti che deve avere l’agente immobiliare:
Requisito professionale: il mediatore,
oltre ad essere in possesso del diploma, deve seguire un corso di formazione e
deve superare un esame in camera di commercio con prova sia orale sia scritta
che attesti le capacità dell’aspirante.
Il criterio di professionalità e buona fede fa intendere che
ad un agente immobiliare non è chiesto un effettivo controllo documentale, ma
di comunicare se esiste qualche problematica, che pur non facendo alcun
controllo è lampante.
Faccio alcuni esempi:
la presenza di una veranda, che da un semplice
sguardo alla planimetria catastale non è stata regolarizzata;
la posizione della cantina, che leggendo l’atto
fa pensare che non sia quella ma un’altra;
la descrizione dell’immobile nell’atto: se
leggendo si parla di un due camere e cucina ma l’appartamento ha tre camere e
cucina, capite che è evidente che c’è un qualche problema?
La mancanza del certificato di abitabilità in
una casa recente o comunque edificata successivamente al 01 settembre 1967.
L’agenzia immobiliare non ha responsabilità inerente al
controllo effettivo della documentazione.
Quindi a chi spettano tutti i controlli?
L’agenzia immobiliare non ha responsabilità? Questa è una
domanda più che lecita, ma che pretende più di una risposta. In primis spetta
al venditore o diversamente può spettare all’agente immobiliare se incaricato espressamente
dal venditore stesso.
A mio parere l’agenzia immobiliare ha delle responsabilità e
dalla mia, per fornire un servizio trasparente e professionale, preferisco fin
da subito un controllo totale e completo su tutta la documentazione (per capire
cosa intendo dai una lettura al mio articolo “PERCHÉ
AFFIDARSI AD UN AGENTE IMMOBILIARE PER LA VENDITA DELLA PROPRIA CASA?”)
avvalendomi di professionisti di mia fiducia:
le verifiche urbanistiche e il controllo
catastale è affidato al geometra che si preoccupa di sincerarsi che la
planimetria non abbia difformità e se ce ne fossero di come procedere per la
regolarizzazione;
il Notaio mi aiuta, verificando se esistono
ipoteche o delle pendenze particolari;
L’agenzia immobiliare ha delle responsabilità perché non si
parla di un paio di pantaloni ma della vostra futura casa.
Hai trovato interessante questo articolo? Scopri come posso aiutarti nella compravendita di un immobile, sia residenziale che commerciale. Contattami!
Vuoi vendere casa tua in tempi ragionevoli e realizzando il massimo dal mercato? In questo video puoi scoprire un nuovo modo per vendere, grazie all’aiuto di tutte le agenzie immobiliari!
Spiegare la sua importanza non è una cosa così semplice e scontata: questo è però, a mio parere, uno degli strumenti più utili per aiutare nella vendita di un appartamento.
Stai cercando casa e la prima cosa che controlli tra i tanti documenti è sempre la stessa: la planimetria catastale.
In pochissimi sanno però che la planimetria catastale non è assolutamente probatoria ai fini della conformità urbanistica; cerco di esser chiaro: se desideri davvero controllare che tutto sia in ordine, quella da verificare non è la planimetria catastale, ma la planimetria comunale.
COSA SUCCEDE SE LA PLANIMETRIA COMUNALE È DIFFORME DALLA PLANIMETRIA CATASTALE?
La vera domanda che dovresti quindi porti è: la planimetria comunale è conforme allo stato di fatto e cioè a come vedo la casa?
In Italia abbiamo il catasto che è nato per motivi fiscali e non ai fini di controllo urbanistico mentre diversamente il comune è l’organo preposto al controllo della regolarità edilizia. In una prima fase puoi anche accontentarti di verificare che la planimetria catastale sia uguale a come vedi l’alloggio, quando però decidi che quella è la casa giusta e vuoi procedere all’acquisto, assicurati di verificare sempre anche la planimetria comunale.
COME SI FA?
Verificare la planimetria comunale è più semplice di quello che si pensi:
Recarsi presso l’ufficio edilizia del comune dove si trova l’immobile e fare direttamente richiesta (attenzione: gli uffici non sono sempre aperti al pubblico, quindi verificare giorni ed orari di apertura per non perdere tempo);
Tramite un professionista di fiducia (agente immobiliare, geometra o architetto);
SE LA PLANIMETRIA CATASTALE È DIFFORME DALLA PLANIMETRIA COMUNALE COME CI SI COMPORTA?
Bisogna sempre fare rifermento al comune, quindi incaricato un geometra o un architetto, sarà lui a indicare la strada migliore per regolarizzare il tutto; solitamente basta o una semplice pratica urbanistica oppure una pratica in sanatoria (che prevede una multa che varia da 516€ a salire in base al tipo di abuso edilizio).
Io per esempio, mi preoccupo sempre fin dall’inizio di controllare che la planimetria comunale non sia difforme dalla planimetria catastale. Essere certo che le planimetrie siano uguali tra loro, assicura una compravendita serena e senza intoppi. Basti pensare che ad oggi molte banche per concedere un mutuo, pretendono che le che entrambe le planimetrie siano conformi.
Se vuoi vendere casa, insieme a controllare che la planimetria comunale non sia difforme dalla planimetria catastale, ti consiglio di dare una lettura a questo link dove puoi trovare altri utili consigli.
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